Le iniziative si concentrano soprattutto sul mercato milanese ma sono già in progettazione nuovi sviluppi in altre importanti città italiane, soprattutto se sedi di importanti facoltà universitarie che attirano studenti sia da altre città che dall’estero.
Per dare un’idea del fenomeno, in Germania sono già stati realizzati oltre 25.000 micro-appartamenti e altre diverse migliaia sono in via di realizzazione per tutto il 2020. La cosa interessante è che il governo federale tedesco ha approvato un piano di supporto per la realizzazione di questi edifici investendo oltre 120 milioni di euro negli ultimi due anni. Berlino, Francoforte, Amburgo sono le città nelle quali il mercato si sta rapidamente sviluppando.
Le persone a cui si rivolge l’offerta di micro appartamenti sono single, studenti, e manager che lavorano in trasferta in città nelle quali non hanno una loro proprietà abitativa. Molto spesso all’estero, in città come Londra, Amsterdam o Berlino, coloro che affittano queste abitazioni sono disposti a fare una sorta di scambio fra la metratura (molto più ridotta rispetto agli standard) con una localizzazione in un quartiere che sia però vivace, ricco di servizi e infrastrutture e comodo coi collegamenti urbani ed extraurbani. E’ per questo che iniziative di questo genere progettate in aree troppo anonime ai margini delle città rischiano di diventare dei flop per gli investitori. La localizzazione dell’offerta è quindi un fattore molto importante dato che coloro che scelgono di stare in affitto in queste micro abitazioni sono persone che non hanno ancora accumulato molti beni, si possono permettere costi di affitto moderatamente alti e trascorrono la maggior parte del tempo fuori dal loro appartamento, al lavoro e a socializzare nel tempo libero. All’interno degli stessi edifici sono poi progettati degli spazi di condivisione per tutti coloro che vi abitano, dalle sale comuni dove lavorare, alla lavanderia, sino alla zona pranzo con cucina comune. Non sono quindi degli immobili – dormitorio totalmente anonimi ma al contrario stimolano la socialità e spesso portano a sviluppare anche contatti sul fronte professionale. Gli affitti sono regolamentati a volte attraverso accordi con le autorità comunali locali e, comunque, si attestano sempre a dei valori inferiori rispetto al costo di un affitto per una stanza singola in un range compreso fra il 25 e il 50 per cento. In città come Berlino o Amsterdam gli affitti medi sono di 400 euro al mese e generano dei rendimenti lordi annui compresi fra il 4,5 e il 5,5 per cento.
In Italia, non esiste ancora un vero e proprio mercato e le iniziative oggi sono soprattutto prese da piccoli gruppi di investitori che si rivolgono al mercato residenziale dell’usato. Si acquistano appartamenti con superfici calpestabili superiori ai 130 metri quadri e, dopo una attenta ristrutturazione, si ricavano dei micro – appartamenti da mettere a reddito. Mancano ancora le iniziative su scala maggiore solitamente avviate dai grandi investitori istituzionali anche se soprattutto a Milano soprattutto i fondi di investimento e i loro asset manager immobiliari cominciano a valutare operazioni di questo tipo.